Nel nostro precedente articolo abbiamo scoperto che, nell'antico Giappone, il tatuaggio veniva chiamato irezumi ed utilizzato come punizione per la commissione di reati. Fu solo durante i cosiddetti "anni d'oro" (1688-1704), che iniziò ad acquisire sempre più importanza.
In particolare, lo sviluppo commerciale delle principali città, come Osaka e Kyoto, portò alla nascita di una borghesia cittadina avvezza al lusso, che frequentava case da tè, teatri e quartieri di piacere.
Fu proprio in questi ultimi che sorse un particolare tipo di tatuaggio, l'irebokuro, o tatuaggio d'amore. I matrimoni combinati portavano infatti alla ricerca dell'amore romantico (o più banalmente, nella soddisfazione delle proprie fantasie personali) fuori dalle mura domestiche.
L'irebokuro era un vero e proprio, eterno, pegno d'amore. Consisteva in un puntino tatuato alla base del pollice, nel punto esatto dove le dita appoggiano quando due amanti si tengono per mano.
In particolare, lo sviluppo commerciale delle principali città, come Osaka e Kyoto, portò alla nascita di una borghesia cittadina avvezza al lusso, che frequentava case da tè, teatri e quartieri di piacere.
Fu proprio in questi ultimi che sorse un particolare tipo di tatuaggio, l'irebokuro, o tatuaggio d'amore. I matrimoni combinati portavano infatti alla ricerca dell'amore romantico (o più banalmente, nella soddisfazione delle proprie fantasie personali) fuori dalle mura domestiche.
L'irebokuro era un vero e proprio, eterno, pegno d'amore. Consisteva in un puntino tatuato alla base del pollice, nel punto esatto dove le dita appoggiano quando due amanti si tengono per mano.
Con il tempo si sostituì il puntino al nome dell'amante, seguito dal kanji di inochi che significa "vita", ma stavolta non più sulla mano: si preferiva l'ascella, luogo "nascosto", che evocava un sentimento proibito, da tenere custodito e lasciar trapelare solo nell'intimità.
Ma non sempre il tatuaggio veniva fatto per vero amore... capitava che la prostituta lo facesse al solo scopo di tenersi quel dato cliente, o quei clienti fissi che gli procuravano una rendita costante.
E se il "giuramento d'amore" veniva meno? Beh, allora si provava a ricorrere alla moxa (composto creato con foglie di artemisia che veniva applicato sulla pelle e fatto bruciare, in modo da rilasciare calore costante), l'equivalente della rimozione chirurgica dei nostri giorni. Eh, purtroppo per gli "errori d'amore" su pelle non esisteva ancora la cover-up.
Ma non sempre il tatuaggio veniva fatto per vero amore... capitava che la prostituta lo facesse al solo scopo di tenersi quel dato cliente, o quei clienti fissi che gli procuravano una rendita costante.
E se il "giuramento d'amore" veniva meno? Beh, allora si provava a ricorrere alla moxa (composto creato con foglie di artemisia che veniva applicato sulla pelle e fatto bruciare, in modo da rilasciare calore costante), l'equivalente della rimozione chirurgica dei nostri giorni. Eh, purtroppo per gli "errori d'amore" su pelle non esisteva ancora la cover-up.
Nel nostro prossimo articolo scopriremo finalmente come, da tatuaggio punitivo e poi tatuaggio d'amore, nacque l'horimono, cioè il tatuaggio figurativo così come lo conosciamo adesso. Rimani aggiornato sui nostri canali social!
Se vuoi approfondire l'argomento ti consigliamo la lettura de "Il fiore nell'ombra. Percorsi attraverso il tatuaggio tradizionale giapponese" di Costanza Brogi.
Se vuoi approfondire l'argomento ti consigliamo la lettura de "Il fiore nell'ombra. Percorsi attraverso il tatuaggio tradizionale giapponese" di Costanza Brogi.